IX Legislatura – Tornata del 22 novembre 1865
stesso, vale a dire l'avvocato Mancini, che ebbe 328 voti al primo scrutinio, togliendogli queste 25 schede contestate, ne avrebbe avuti 303, che è
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così: il signor Mauro Francesco ebbe voti 347, il signor Raeli commendatore 259, Minervini Luigi fu Gennaro 73, Scarabelli 1, Mauro Matteo di
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Il numero dei votanti fu di 232; Liborio Romano ebbe voti 100; Cortese Paolo 62; Santoro Filippo 32; voti dispersi 26, nulli 5.
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L'uffizio VII, dopo avere attentamente esaminato questa carta, ebbe a riconoscere:
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Secondariamente, che soltanto in occasione della sua elezione a consigliere provinciale ebbe origine quel processo di corruzione, il quale non è
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seguente: il conte Enrico Martini ebbe voti 418; il cavaliere avvocato Pietro Donati 289, voti dispersi 16, nulli 29.
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il conte Enrico Martini ebbe 418 voti, cioè 25 più del terzo degli iscritti, e 31 più della metà dei votanti, per modo che quando pure tutte le
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Contro le operazioni di quest'elezione sono state fatte due proteste. La prima ebbe luogo alla seconda sezione del Seggio definitivo dall'avvocato
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Il commendatore Pietro Leo, consigliere di Cassazione ebbe 252 voti; il cavaliere Luigi Serra 209, Sanna Giovanni Antonio 89, andarono dispersi 17
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